VICLA è orgogliosa di essere parte integrante, a pieno titolo, di un irrefrenabile progresso in tema di tecnologia e innovazione.
È ormai alle spalle l’ultima rivoluzione industriale partita negli anni ’70 attraverso l’impiego massiccio di robot, computer ed elettronica per l’automatizzazione dei processi industriali. È tempo oggi di Industria 4.0. Un futuro, già in atto, che prevede la connessione tra sistemi fisici e digitali, analisi complesse attraverso Big Data e adattamenti real-time. E ancora, l’utilizzo di macchine intelligenti, interconnesse e collegate a Internet.
Si tratta di una rivoluzione che per entrare a pieno regime necessita a livello nazionale di un progetto integrato tra settore privato e pubblico e del coinvolgimento di tutti gli attori in campo: governi, imprese ITC, università e settore finanziario. Già alcuni Paesi muovono passi importanti in questa direzione, a cominciare dagli Stati Uniti che attivano una serie di network costituiti da grandi gruppi privati ICT e università, promossi dal Governo e finanziati da partnership pubblico-private. In Francia è stato avviato un piano di reindustrializzazione e di investimento in tecnologie 4.0 guidato dal governo centrale e che vede un impegno pubblico di oltre 10 miliardi di euro tra incentivi fiscali, prestiti agevolati, credito d'imposta e finanziamenti. Avanti anche la Germania con un piano d’azione sponsorizzato a livello federale con il coinvolgimento di grandi player industriali e tecnologici.
Anche il governo italiano ha varato un Piano Nazionale Industria 4.0 che si basa innanzitutto su una sensibilizzazione dell’importanza del 4.0 e la creazione di una governance pubblico-privata. Il Piano prevede alcune direttrici strategiche di intervento come l’incentivazione di investimenti privati su tecnologie e beni 4.0, l’incremento della spesa privata in Ricerca, Sviluppo e Innovazione, il coinvolgimento della finanza a supporto e rafforzamento di 4.0, VC e start-up. Direttrici chiave, queste, che necessitano di azioni di accompagnamento tra cui adeguate infrastrutture di rete (piano Banda Ultra Larga) e la definizione di standard e criteri di interoperabilità loT e, ancora, strumenti pubblici di supporto quali: garantire gli investimenti privati, supportare i grandi investimenti innovativi, rafforzare e innovare il presidio di mercati internazionali, supportare lo scambio salario-produttività attraverso la contrattazione decentrata aziendale.
Strategie che prevedono l’impiego di circa 24 miliardi di euro per il quadriennio 2017-2020 e che puntano al superamento di alcuni nodi critici del sistema industriale italiano tra cui la mancanza di grandi player privati industriali e ICT capaci di guidare il passaggio, un sistema industriale costituito soprattutto da PMI, un numero limitato di capi filiera in grado di coordinare il processo evolutivo delle catene del valore.
Sono almeno 9 le caratteristiche che una realtà produttiva deve possedere per essere parte di questa rivoluzione. Come l’utilizzo di robot collaborativi interconnessi e rapidamente programmabili, di stampanti 3D connesse a software di sviluppo digitali, di simulazioni tra macchine interconnesse per ottimizzare i processi. Oppure, tra le altre, la comunicazione multidirezionale tra processi produttivi e prodotti, l’attenzione alla sicurezza durante le operazioni in rete e su sistemi aperti o l’analisi di un'ampia base dati per ottimizzare prodotti e processi produttivi.
In VICLA tante di queste innovazioni operano già a pieno regime. A garanzia di una notevole flessibilità e velocità di produzione, di una maggiore produttività attraverso tempi compressi di set-up, riduzione di errori e fermi macchina. E, infine, di una qualità superiore, base imprescindibile per una solida competitività di prodotto.
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