Uno degli strumenti fondamentali, insieme alla conoscenza delle basi di piegatura della lamiera, è il regolo di piegatura. Questo strumento aiuta a verificare la fattibilità dei pezzi da eseguire con la pressa piegatrice in dotazione e dovrebbe essere utilizzato non solo dal reparto di piegatura ma anche in ufficio tecnico. In questa guida scoprirai come utilizzarlo e dove richiedere il tuo regolo di piegatura in pdf firmato VICLA. Cos'è il Regolo di Piegatura della Lamiera? Il regolo di piegatura della lamiera è un dispositivo che viene utilizzato per misurare e verificare l'angolo di piegatura della lamiera durante il processo di lavorazione. Questo strumento è particolarmente utile per assicurarsi che le pieghe siano realizzabili con le macchine e gli utensili in dotazione. Il punto di partenza per capire la funzione del regolo di piegatura è la matrice. Ogni piega fatta in matrice ha infatti un limite dimensionale al di sotto del quale non si può scendere. In questi casi esistono diverse strade da percorrere. Una di queste consiste nel ridurre la larghezza V della cava. Tale operazione richiede però un aumento della forza di piegatura ed è quindi fondamentale assicurarsi che la piegatrice e gli utensili siano in grado di sostenere tale forza. In altre parole, una volta scelta la matrice V, bisogna assicurarsi che la resistenza degli utensili e la forza di piegatura della macchina consentano di ottenere la piega desiderata. Il regolo di piegatura viene in soccorso e ci fornisce numerose informazioni. Come si utilizza il regolo di piegatura? L'uso del regolo di piegatura della lamiera è abbastanza semplice. A partire dallo spessore della lamiera che si deve lavorare, il regolo riporta delle informazioni importanti sulla larghezza V matrice da utilizzare, il bordo minimo da rispettare e la forza di piegatura necessaria per ottenere il pezzo finito. Bordo minimo di piega Indica la misura minima ottenibile con la matrice scelta. In parole più semplici non è altro che il valore che consente alla lamiera di appoggiarsi su entrambi i lati della matrice. Il bordo minimo corrisponde a metà della matrice più una distanza di sicurezza. Perché è così importante il bordo minimo? Capita spesso che, per i limiti di forza della macchina, sia necessario utilizzare una matrice V più larga, senza però tenere conto del limite imposto dal bordo minimo. Facendo questa veloce verifica con il regolo di piegatura potremmo accorgerci che il pezzo non è realizzabile con la macchina in dotazione. Matrice e problematiche di piegatura Utilizzando il regolo di piegatura di VICLA è possibile vedere che il range di scelta della matrice è piuttosto vario. Nonostante questo, è sempre consigliabile scegliere il valore indicato nella parte centrale della tabella, proprio al di sotto dello spessore. Perché? Come abbiamo anticipato all’inizio, ad una determinata larghezza V della cava, corrisponde una forza di piegatura diversa. Più precisamente, al diminuire della larghezza, aumenta la forza necessaria. Questo aspetto, sebbene spesso ignorato in carpenteria, è responsabile di non pochi disastri ed è uno dei 5 errori più comuni in fase di piegatura. La forza di piegatura è strettamente legata alla resistenza degli utensili e ai limiti progettuali della macchina. Non è mai una buona cosa forzare tali limiti e rischiare di rompere gli utensili e la piegatrice! Un altro aspetto riguarda l’intensificarsi dei fattori di variabilità della lamiera. Al diminuire della larghezza V della cava, infatti, aumenta l’intensità con cui si manifestano le variabili intrinseche della lamiera. Regolo di piegatura in pdf Ti piacerebbe ricevere una copia del regolo di piegatura firmato VICLA? Contattaci e te lo spediremo!
La lavorazione dell'acciaio inox è un processo fondamentale in numerosi settori industriali, grazie alle caratteristiche uniche di questo materiale, come la resistenza alla corrosione, la durabilità e l'estetica. L'acciaio inossidabile, detto anche inox, è uno dei materiali più utilizzati nel campo della lavorazione della lamiera: viene ampiamente utilizzato nell'industria alimentare, nella costruzione, nella produzione di apparecchiature medicali e in molte altre applicazioni. Nel campo della piegatura della lamiera, questo materiale nasconde non poche insidie. A questo proposito abbiamo intervistato due aziende specializzate nella lavorazione inox, per capire quali sono le difficoltà e le soluzioni che hanno adottato in fase di piegatura. Le sfide della lavorazione dell’acciaio inox Destinati ai più vari settori applicativi, dall’Ho.Re.Ca. al packaging passando al food& beverage, i particolari in acciaio inox sono apprezzati per le loro caratteristiche di elevata resistenza alla corrosione, garanzia di igiene e finiture estetiche di forte impatto. Queste stesse caratteristiche che rendono il materiale così richiesto pongono però sfide e problematiche durante la sua lavorazione e, in particolare, durante di fase di piegatura. In questo flusso produttivo la piegatura ha ovviamente un ruolo fondamentale visto che, come conferma Davide Chinellato (Responsabile di Produzione di Inox Piave di San Fior) la lavorazione dell’acciaio inox pone diverse complessità. “Serve una pressa piegatrice che sappia gestire queste lamiere che non sono la classica lamiera piana, ma che hanno subito diverse lavorazioni risultando quindi deformate e con spessore variabile. L’importante è riuscire a piegare in modo costante e uniforme su tutta la lunghezza del pezzo”. Oltre alla qualità della piega è fondamentale la velocità con cui si esegue la lavorazione. “Oggi chiediamo presse piegatrici che abbiano e velocità altissime di lavorazione, rispettando però sempre le normative di sicurezza. È un punto fondamentale, che una volta era impossibile, perché i dispositivi di sicurezza rallentavano il lavoro e lo rendevano più complesso. Sulle macchine VICLA invece la completa sicurezza non si traduce in una riduzione delle performance” afferma Davide Chinellato. L’acciaio inox è un materiale che, per le sue caratteristiche, richiede una grande precisione e cura, altrimenti si rischiano difetti sul prodotto finito che diventano molto evidenti. Marco Nervi, titolare di C.L.A. LAVORAZIONE INOX, azienda specializzata in lavorazioni di acciaio inox grezze, ritiene che “Per quanto riguarda la piegatura, ad esempio, si deve ottenere una piega perfettamente lineare e continua su tutta la lunghezza del pezzo. Se la piegatrice non esegue la piegatura con la stessa potenza, magari riducendo la forza nel centro, la piega ne risulta leggermente aperta o leggermente chiusa”. La scelta del giusta piegatrice In questo senso, anche la scelta della giusta pressa piegatrice gioca un ruolo fondamentale nella riuscita del pezzo giusto al primo colpo. Quando si parla di aziende abituate a gestire numerose commesse, organizzate con reparti che lavorano perfettamente in simbiosi come un unico ingranaggio, è vitale scegliere il giusto macchinario che garantisca precisione, ripetibilità e affidabilità. Inox Piave, ad esempio, ha scelto una configurazione particolare di pressa piegatrice che li consentisse di lavorare alcuni particolari unici sul mercato. La macchina, che ha richiesto un anno intero di lavoro, è dotata di 5 riscontri. In pratica si compone di una traversa singola, che fa la movimentazione generale dei fermi, più quattro fermi indipendenti da regolare in base alle esigenze. I vantaggi della piegatrice ibrida Tra una piegatrice idraulica, elettrica ed ibrida, l’azienda ha optato per una piegatrice ibrida per i suoi numerosi vantaggi. Innanzitutto la ripetibilità costante, garantita da un circuito compatto composto da piping ridotto, in cui l’impianto è in presa diretta tra pompa e motore. C’è poi la velocità. In una pressa piegatrice ibrida, l’innovazione tecnologica ruota attorno alla spinta della macchina: il sistema si compone di un asse elettrico dotato di frizione idraulica, dotato di un motore elettrico brushless, capace di fornire elevate forze ed alte velocità di spostamento. Infine, la versatilità maggiore rispetto ad una piegatrice elettrica, come sostiene Chinellato “per il tipo di piegature che realizziamo internamente l’opzione completamente elettrica non garantisce le performance richieste e quindi, anche per questo motivo, abbiamo scelto la tecnologia ibrida di VICLA”. La scelta dei giusti utensili Un altro elemento da tenere in considerazione quando si parla di lavorazione dell’acciaio inox è legato al costo, come spiega Nervi “Negli ultimi anni abbiamo registrato un incremento dei costi del materiale, non so se legato a dinamiche speculative, in particolare nel primo semestre del 2022 in cui era diventato difficile trovare il materiale. Anche questo motivo, soprattutto unito alla delicatezza del materiale, rende fondamentale evitare ogni tipo di scarto: il componente in acciaio inox se si segna diventa inutilizzabile, specie nelle applicazioni come quelle dell’arredo dove è a vista”. Materiali come inox AISI 304, ferro, zincato, rame, ottone, alluminio mandorlato e alluminio verniciato richiedono una grande precisione e cura, altrimenti si rischiano difetti che sul prodotto finito diventano molto evidenti. Oltre alla scelta della piegatrice più adatta, è importante utilizzare utensili che non segnino il materiale, come ad esempio l'utilizzo di pellicola protettive che si interpongono tra la lamiera e la matrice e proteggono il materiale. Il Fattore K nella Lavorazione della Lamiera Un aspetto critico nella lavorazione della lamiera, inclusa quella in acciaio inox, è il fattore K. Questo fattore è essenziale per determinare la precisione nei processi di piegatura della lamiera. Il fattore K rappresenta il rapporto tra lo spessore del materiale e il raggio neutro, influenzando direttamente il risultato finale della piegatura. Per approfondire ulteriormente questo concetto e capire come influenzi la lavorazione dell'acciaio inox, ti invitiamo a leggere il nostro articolo sul fattore K lamiera.
La scelta del materiale giusto è fondamentale per qualsiasi progetto di lavorazione della lamiera. Comprendere la composizione e le caratteristiche di questi materiali, come interagiscono con la pressa piegatrice, e quali sono le variabili della lamiera, è essenziale per un corretto calcolo degli sviluppi. Diversi materiali offrono caratteristiche uniche che possono influenzare significativamente la resistenza, la durata, la lavorabilità e l’aspetto estetico del prodotto finale. Acciaio Nel corso della storia, l'acciaio è sempre stato impiegato in modo assai versatile. Tale materiale è stato indispensabile per l'innovazione tecnologica di tutto il mondo. Infatti, senza la sua disponibilità e il suo basso costo, la rivoluzione industriale non sarebbe stata possibile. Col passare del tempo, le tecniche di produzione dell'acciaio sono state perfezionate. Quando si parla di acciaio, è opportuno distinguere due grandi famiglie: Acciai non legati: costituiti da leghe di ferro e carbonio Acciai legati: leghe in cui, oltre a ferro e carbonio, sono presenti altri elementi. Oltre alla presenza di elementi, esistono diversi tipologie di acciaio sulla base della percentuale di carbonio presente. In generale, maggiore è la presenza di carbonio, maggiore sarà la durezza. Quando si parla di acciai dolci o duri, quindi, si fa riferimento alla concentrazione di carbonio. In generale, è possibile distinguere l’acciaio in queste classi: extra dolci: 0,5-0.25% di carbonio dolci: 0,15 – 0,25% di carbonio semidolci: 0,25 – 0,40% di carbonio semiduri: 0,40 – 0,60% di carbonio duri: 0,60% - 0,70% di carbonio durissimi: 0,70% - 0,80% di carbonio extraduri: 0,80 – 0,85% di carbonio Acciai legati Abbiamo detto che gli acciai legati metalliche che mischiano altri elementi oltre al ferro e al carbonio. Uno dei più famosi è sicuramente l’acciaio inox. Acciaio inox L’acciaio inox (o Stainless Steel, in inglese) è costituito da un’alta percentuale di cromo che rende il materiale molto resistente alla corrosione e alla temperatura; il cromo, inoltre, dona grande malleabilità e rende l’acciaio inox un materiale impiegato in numerosissime applicazioni. Nella pressopiegatura, vengono utilizzate diverse tipologie di acciaio inossidabile, ciascuna con caratteristiche specifiche che le rendono adatte a particolari applicazioni. Le tipologie di acciaio inossidabile più comunemente impiegate sono: Acciaio Inox Serie 300 Acciaio Inox 304: è il tipo più comune e versatile di acciaio inox ed è noto anche con il nome di inox 18/10 per via delle percentuali di cromo e nichel presenti nella lega. È noto per la sua eccellente resistenza alla corrosione e alla formabilità. Questo materiale è spesso utilizzato per applicazioni che richiedono un'elevata resistenza alla corrosione, come nelle cucine commerciali, negli elettrodomestici e nelle attrezzature per la lavorazione degli alimenti. Acciaio Inox 316: oltre a nichel e cromo, contiene anche molibdeno, che migliora ulteriormente la resistenza alla corrosione, in particolare contro gli ambienti salini e chimici. È ampiamente utilizzato in applicazioni marine, chimiche, farmaceutiche e medicali, dove l'ambiente è particolarmente aggressivo. Acciaio Inox Serie 400 Acciaio Inox 430: è un tipo di acciaio ferritico con buona resistenza alla corrosione e buone proprietà meccaniche. È spesso utilizzato per applicazioni interne come pannelli di elettrodomestici e rivestimenti architettonici. Tuttavia, rispetto alla serie 300, ha una resistenza alla corrosione inferiore e una minore malleabilità. Acciaio Inox 410: offre un buon equilibrio tra resistenza alla corrosione e durezza. È utilizzato per applicazioni che richiedono elevata resistenza all'usura e moderata resistenza alla corrosione, come utensili da taglio, lame e attrezzature industriali. Acciao Cor-Ten L’acciaio corten, anche detto cor-ten, è una particolare lega di acciaio dal colore bruno-rossastro. Il nome COR-TEN deriva dall’unione di “corrosion resistance” (COR) e “tensile strength” (TEN), ed evidenzia le sue principali caratteristiche di resistenza alla corrosione e resistenza alla trazione. La proprietà principale dell’acciaio corten è la sua rara ed unica capacità di autoproteggersi naturalmente dalla corrosione, una reazione di tipo ossidativo che risponde alle sollecitazioni dell’ambiente circostante e che porta allo sviluppo di una patina di ossido superficiale che, se scalfita o rimossa, si rigenera costantemente nel tempo. Oltre all’acciaio, è possibile piegare altri materiali. Alluminio L'alluminio è un altro materiale molto popolare nella lavorazione della lamiera grazie alla sua leggerezza, resistenza alla corrosione e facilità di lavorazione. È utilizzato in una vasta gamma di applicazioni, dall'industria aerospaziale all'automotive, fino agli elettrodomestici. L'alluminio può essere anodizzato per migliorare ulteriormente la sua resistenza alla corrosione e la sua estetica. Rame Il rame è noto per la sua eccellente conducibilità elettrica e termica. Questo lo rende ideale per applicazioni elettriche e di riscaldamento. Inoltre, il rame ha una buona resistenza alla corrosione e può sviluppare una patina protettiva che gli conferisce un aspetto distintivo e attraente. Tuttavia, è un materiale relativamente costoso e viene spesso utilizzato in applicazioni specializzate. Ottone L'ottone, una lega di rame e zinco, è apprezzato per la sua facilità di lavorazione, resistenza alla corrosione e aspetto dorato. È ampiamente utilizzato in componenti decorativi, strumenti musicali e accessori idraulici. La sua malleabilità consente di ottenere dettagli precisi e complessi, rendendolo ideale per lavorazioni di precisione. Titanio Il titanio è un materiale altamente resistente e leggero, noto per la sua eccellente resistenza alla corrosione e capacità di mantenere la sua integrità strutturale anche a temperature elevate. È utilizzato in settori che richiedono prestazioni superiori, come l'industria aerospaziale, medicale e militare. Lo svantaggio è che il titanio è costoso e richiede tecniche di lavorazione specializzate. Conclusioni La scelta del materiale per la lavorazione della lamiera dipende da numerosi fattori, tra cui le proprietà meccaniche richieste, la resistenza alla corrosione, il costo e l'applicazione finale del prodotto. Ogni materiale offre vantaggi unici e può influenzare significativamente il processo di produzione e le prestazioni del prodotto finale. Comprendere le caratteristiche e le interazioni di questi materiali è essenziale per realizzare progetti di successo nella lavorazione della lamiera. Ti interessa scoprire quali sono le principali caratteristiche di una pressa piegatrice? Scarica gratis il nostro manuale di pressopiegatura!
La crescente domanda di piegatori esperti, dove il know-how pratico non basta più, ha rafforzato ancora di più la nostra idea di organizzare un CORSO DI PIEGATURA, teorico/pratico, in collaborazione con Emiliano Corrieri, fondatore dell’Accademia della Piegatura, e Upt Italia. Numerosissime le iscrizioni e le partecipazioni di piegatori esperti, ma non solo, tanta voglia di imparare e di formazione ancora più tecnica anche da parte di giovani piegatori e di personale che lavora in ufficio tecnico. Siamo stati molto contenti della richiesta di Enrico Mangili di Upt di organizzare un corso di piegatura - afferma Corrado Nucci, co-titolare e Direttore Commerciale di VICLA - e abbiamo preso al volo l'opportunità di ospitare un evento formativo con un esperto come Emiliano Corrieri dell'Accademia della Piegatura. La giornata ha visto quasi una trentina di partecipanti più o meno esperti che hanno potuto confrontarsi sulle dinamiche che avvengono sui vari materiali e sul perché piegare è una fase delicata della lavorazione della lamiera. Quando la teoria e la pratica si fondono insieme il risultato è eccellente. Molte aziende hanno capito l’importanza di investire sulla formazione per ottenere un elevato vantaggio competitivo dal connubio vincente di uomo/macchina. Il cambiamento industriale in corso richiede di rendere sempre più efficiente il ciclo produttivo, mantenendo bassi i costi di produzione senza compromettere la qualità. Fattori come la crescente domanda di personalizzazione dei prodotti, da una parte, e la difficoltà di reperire manodopera qualificata, dall’altra, spingono le aziende a dover riorganizzare i reparti produttivi per rimanere competitive. Uno degli elementi fondamentali su cui si cerca di agire per contrastare la carenza di manodopera è di valorizzare le risorse interne per formarle, stimolarle e trattenerle. Abbiamo assistito ad un enorme cambiamento nel mondo della lamiera negli ultimi anni - continua Nucci - da una parte ritmi di lavoro sempre più frenetici hanno portato ad acquistare nuovi macchinari con tecnologie sempre più performanti; dall'altra parte la difficoltà nel trovare personale qualificato sta spingendo le aziende a dotarsi sempre di più di automazioni sempre più spinte con l'utilizzo sempre maggiore di sistemi informatici all'avanguardia. La formazione riveste un ruolo chiave perché consente di acquisire una consapevolezza sulle difficoltà e sugli aspetti più pratici della piegatura grazie ai quali è possibile rendere il processo più snello e risolvere molte problematiche a monte della produzione. Un piegatore specializzato che conosce gli aspetti pratici e teorici della lavorazione della lamiera rappresenta un valore aggiunto per l’azienda estremamente prezioso. Un operatore qualificato e formato adeguatamente, infatti, giocherà un ruolo chiave nel rendere sempre più efficiente il ciclo produttivo, contribuendo ad aumentare il livello di qualità nella ripetitività dei processi di lavorazione. Nel nostro campo i piegatori sono sempre meno e quello che stiamo notando è la poca propensione al capire il perché delle cose rispetto al fatto di eseguirle e basta. In poche parole manca quella passione, quella voglia di imparare che ha permesso alle aziende italiane di costruire prodotti conosciuti in tutto il mondo. Un secondo aspetto interessante legato alla formazione del personale è la sua trasversalità. Le aziende sono sempre più consapevoli che per migliorare l'efficienza della filiera produttiva serve una sinergia tra ufficio tecnico e reparto produttivo. L'ufficio tecnico, infatti, deve possedere informazioni precise sulle caratteristiche e i limiti delle presse piegatrici per progettare e disegnare in modo efficiente, evitando errori e sprechi. Capita troppo spesso, infatti, che in ufficio tecnico vengano elaborati sviluppi con tolleranze troppo difficili, se non addirittura impossibili da rispettare considerando la dotazione degli strumenti (pressa piegatrice e utensili) in reparto di piegatura. Conoscere le basi teoriche dietro al processo di deformazione della lamiera può aiutare i progettisti e i disegnatori ad avere una panoramica completa di tutti gli elementi necessari nella progettazione e nel disegno dei pezzi. È proprio per favorire la condivisione delle conoscenze che in VICLA abbiamo scelto di muoverci su due binari: da una parte, organizzando giornate formative, ricche di schemi dettagliati e spunti preziosi che stimolano dibattiti vivaci; dall’altra, creando un manuale di piegatura - Pieghe d’Arte – Arte e Tecnica della Pressopiegatura della Lamiera - che riassume le basi teoriche e operative della lavorazione della lamiera. Il libro contiene numerosi spunti e consigli pratici per portare la pressopiegatura alla sua massima performance possibile, oltre a una panoramica approfondita sull’evoluzione delle presse piegatrici e le nuove soluzioni tecnologiche per migliorare la qualità dei prodotti finiti. “Sono ormai 10 anni che nel settore delle macchine utensili si assiste a una rivoluzione incredibile” afferma Marcello Ballacchino, titolare di VICLA insieme al socio Corrado Nucci “Mi riferisco all’automazione dei processi, all’avvento della robotica e allo sviluppo di macchine ad alto coefficiente energetico. E poi non bisogna scordarsi del grande tema della Fabbrica Digitale. Questo nuovo modo di concepire la produzione sta proiettando l’intero settore nel futuro. Da qui, la missione di VICLA di continuare a guardare avanti, per anticipare le richieste e soddisfare le esigenze dei clienti.” La Giornata dedicata alla piegatura è stata un'occasione preziosa per condividere la nostra passione per la lavorazione della lamiera e per rafforzare il legame con la nostra clientela. Un ringraziamento speciale va a tutti i partecipanti, ai nostri piegatori ed ai preparatissimi formatori, nonché allo staff Vicla per aver contribuito al successo di questo evento. Non vediamo l'ora di replicare questa esperienza!
Le presse piegatrici per lamiera sono macchine fondamentali nell'industria manifatturiera, utilizzate per piegare e modellare fogli di metallo in varie forme e dimensioni. Queste macchine sono essenziali per la produzione di componenti metallici utilizzati in una vasta gamma di settori, dal settore automobilistico a quello aerospaziale, fino all'edilizia e all'elettronica. In questo articolo esplorerà in dettaglio le diverse tipologie di presse piegatrici, i loro componenti, le tecniche di piegatura e le considerazioni importanti per la loro manutenzione e sicurezza. Pressa piegatrice: una macchine complessa La tecnologia su cui fondano il funzionamento è solo all’apparenza banale, ma nasconde invece notevoli evoluzioni in campo meccanico e tecnologico. In effetti, se confrontiamo una pressa piegatrice moderna e una di cinquant’anni fa, a uno sguardo esterno sembra che poco sia cambiato. La verità, invece, è che sono due macchine completamente diverse; gli elementi esteriori possono anche essere rimasti fermi al tipico design che tutti conosciamo, ma la meccanica e l’elettronica si sono evoluti in modo silenzioso e inesorabile. La pressa piegatrice moderna è il risultato di un’evoluzione costante. Proprio come è accaduto con l’automobile, che da semplice e quasi rudimentale mezzo di trasporto è diventata una vera propria macchina high-tech, così anche la piegatrice è ormai un concentrato di innovazione tecnologica e meccanica. Per comprendere quali sono state le tappe fondamentali della pressopiegatura della lamiera e conoscere qual è la tecnologia migliore che unisce efficienza, efficacia, costi di esercizio e versatilità, è necessario fare un viaggio indietro nel tempo e conoscere un po’ di storia delle presse piegatrici. Tra i Paesi pionieri, c’è senza ombra di dubbio l’Italia. In una zona circoscritta nella Brianza sono fiorite le realtà che hanno portato in alto il nome dell’Italia e ancora oggi, all’interno del settore della pressopiegatura, il nostro Paese è conosciuto in tutto il mondo per la grande tradizione e la qualità nella costruzione delle presse piegatrici. Nomi importanti come Mariani e molti altri hanno letteralmente inventato questa tecnologia. Facciamo ora un breve viaggio nei sistemi che si sono susseguiti, soffermandoci sul non plus ultra di oggi: la piegatrice idraulica ibrida. Presse piegatrici: tipologie e caratteristiche 1) Presse piegatrici meccanicheLe piegatrici meccaniche sono ancora utilizzate in molte officine per fare lavorazioni marginali, anche se ormai sono macchine considerate fuori legge da un punto di vista di sicurezza e, quindi, non possono essere utilizzate dagli addetti. Leggi il nostro articolo di approfondimento riguardante le caratteristiche che una piegatrice deve avere per essere a norma di legge. In passato, le piegatrici meccaniche più conosciute erano a marchio Mariani o Omag; erano caratterizzate da un movimento estremamente rapido e da una grande forza di pressione. 2) Presse piegatrici idrauliche tipo RG PromecamNate in Francia grazie all’intuizione dell’ italo-francese Roger Giordano, le piegatrici idrauliche tipo RG Promecam sono macchine compatte e basse. La loro caratteristica più evidente è il movimento del banco, diverso da tutte le altre presse piegatrici. Infatti, se di solito è la parte superiore - detta “traversa”- che scende, in questo caso è il banco che sale. Se vuoi conoscere quali sono le parti fondamentali di una pressa piegatrice, ti consigliamo di leggere questo articolo. La loro diffusione ha interessato un lungo periodo e non è raro ancora oggi trovarne in molte officine ancora operative; nel secondo Dopoguerra hanno rappresentato una vera e propria rivoluzione, in quanto il banco contrastava la naturale flessione della traversa. Quest’ultima, poi, essendo piuttosto bassa e compatta, permetteva di ottenere dei profili chiusi di grandi dimensioni, che riuscivano ad “abbracciare” la parte superiore della macchina. 3) Presse piegatrici idrauliche a barra di torsione Sono le antesignane delle sincronizzate a cui assomigliano molto nell'aspetto. Il movimento è demandato alla traversa che scende mediante una coppia di pistoni idraulici. Solitamente dispongono di due o tre assi: X per il carro posteriore; Z per l'altezza del carro posteriore; Y per la discesa della traversa. La caratteristica di queste macchine è che i due cilindri sono collegati meccanicamente attraverso una barra che ne accoppia il movimento fino al “punto morto inferiore”. Quest'ultimo è regolato attraverso il movimento di due chiocciole che scendono o salgono per regolare l'altezza della fine corsa dei cilindri e della traversa. Il controllo della macchina è demandato a un semplice posizionatore, spesso privo di memoria interna. 4) Presse piegatrici idrauliche sincronizzate Ad oggi, la pressa piegatrice idraulica sincronizzata è la macchina moderna più diffusa. Prevede il movimento della traversa superiore mediante due cilindri idraulici indipendenti e regolati da apposite valvole proporzionali. La macchina, in questo modo, è più versatile e permette all’operatore di agire su entrambi i cilindri in maniera indipendente per modificare la discesa della traversa e contrastare eventuali irregolarità della lamiera. Può capitare frequentemente, infatti, che un pezzo si pieghi di più da un lato rispetto all’altro a causa delle già citate variabili della materia prima. Il controllo numerico di una piegatrice idraulica sincronizzata è molto più evoluto rispetto al posizionatore della pressa piegatrice a barra di torsione. Il CNC permette all’operatore di effettuare molte regolazioni: dal tempo di stazionamento al “punto morto inferiore”, dalla velocità di piega alla decompressione. In questa guida cerchiamo di chiarire quali sono le funzioni principali di una controllo CNC per presse piegatrici. 5) Presse piegatrici elettriche Rappresentano in ordine di tempo l'ultima evoluzione delle presse piegatrici e, ancora oggi, sono da considerarsi una soluzione border line per alcune specifiche esigenze. Le presse piegatrici elettriche garantiscono velocità e ripetibilità, unite a bassi consumi, tuttavia sono meno versatili e hanno costi molto più elevati rispetto alle piegatrici idrauliche sincronizzate. Esistono sostanzialmente due tecniche per azionare una piegatrice elettrica: con viti a ricircolo di sfere o mediante apposite cinghie. Il futuro della pressa piegatrice: la pressa piegatrice ibrida Le presse piegatrici idrauliche sincronizzate rappresentano ad oggi il terreno fertile dove applicare le innovazioni tecnologiche e i miglioramenti con risultati assolutamente importanti. VICLA ha colto questa occasione con grande impegno, specializzandosi nella tecnologia ibrida. Tale soluzione consente di prendere il meglio da ogni sistema, unirlo e tradurlo in una soluzione all’avanguardia, che si distingue per: precisione; ripetibilità; consumo energetico; rapporto qualità-prezzo. Se vuoi scoprire quali sono le differenze principali tra una piegatrice elettrica e una ibrida leggi questo articolo. Componenti principali di una pressa piegatrice Nonostante le diverse tipologie di funzionamento, tutte le piegatrici presentano delle parti in comune. Nella guida alla configurazione della macchina entriamo nel dettaglio di ciascun componente, ma di seguito ti riassumiamo le principali componenti, che sono: La traversa, o pestone, che è la parte mobile su cui vengono installati i punzoni. Il banco: è la parte fissa sottostante alla traversa dove vengono installate le matrici. Le spalle: rappresentano le piastre laterali che delimitano la larghezza dell’incastellatura del telaio della macchina. Il controllo numerico CNC: è il dispositivo con cui si interfaccia l’operatore attraverso una programmazione diretta o offline da ufficio tecnico. La pedaliera, ossia il dispositivo a pedale di azionamento della macchina, in salita e in discesa. Presenta precise specifiche costruttive che la rendono rispondente alle norme di legge vigenti in tema di sicurezza. Sostegni lamiera, o accompagnatori: hanno esclusivamente la funzione di sostegno in caso di lavorazione di pezzi pesanti e/o ingombranti. Qualora, invece, siano mobili (followers o accompagnatori) hanno la funzione di accompagnare la lamiera durante la lavorazione, in risalita e nella discesa Registro posteriore: si tratta del dispositivo che permette di effettuare la corretta lunghezza di piega. Generalmente è composto da una trave su cui sono montati due o più “riscontri” (backgauges) liberi di traslare lateralmente per disporsi sulla corretta posizione. Gli assi: X: “avanti e indietro”, regola la lunghezza della piega (flangia) R: “in alto e in basso”, regola l’altezza del carro per un migliore appoggio del pezzo e l’eventuale montaggio di matrici dall’altezza differente. Z: “a destra e a sinistra”, regola la posizione del riscontro sul carro, per garantire la giusta posizione di appoggio per l’esecuzione del pezzo. Utensili: si suddividono in utensili inferiori e superiori. Gli utensili superiori, anche detti punzoni o coltelli, vengono installati alla traversa della macchina (la parte mobile). Gli utensili inferiori, detti matrici, cave o raramente prismi, vengono installati sul banco della macchina. Importante è anche considerare la scelta del sistema di bloccaggio, specialmente se le tue lavorazioni richiedono di cambiare spesso setup degli utensili. Qui ti spieghiamo nel dettaglio le tipologie di bloccaggio degli utensili. Come scegliere una pressa piegatrice per lamiera La scelta della pressa piegatrice dipende da molti fattori: Capacità della pressa piegatrice Precisione e ripetibilità Automazione e tecnologie avanzate Costo e budget Abbiamo scritto un articolo approfondito che analizza tutte le criticità e gli aspetti da considerare nella scelta di una pressa piegatrice, inclusi gli errori più comuni e come evitarli. Tecniche di piegatura della lamiera La piegatura della lamiera può essere di diversi tipi: Tangenziale, tipica delle folding machines e per la lattoneria A tre punti, tipica delle presse piegatrici La piegatura a tre punti si suddivide in: piegatura ad aria: è una tecnica in cui la lamiera viene piegata senza essere completamente pressata contro la matrice. Questo metodo è flessibile e permette di ottenere angoli di piegatura diversi con lo stesso utensile. piegatura a fondo matrice: è chiamata anche “semi-coniatura” o “a fondo cava”, è la modalità che si ottiene utilizzando matrici da 88°. In questo caso la lamiera arriva al fondo della matrice entrando in contatto con le facce interne della V. coniatura: prevede lo “stampaggio del materiale” che viene forzato fino ad assumere la forma del punzone e della matrice adottati: in questo caso, infatti, entrambi hanno una apertura di V= 90°. Manutenzione e cura delle presse piegatrici per lamiera La manutenzione della pressa piegatrice per lamiera è un aspetto fondamentale per mantenere l'efficienza della macchina, ma viene spesso trascurata. Senza una corretta manutenzione, anche la macchina migliore può rovinarsi nel tempo e causare non conformità e pezzi sbagliati. Manutenzione preventiva La manutenzione preventiva è essenziale per garantire il funzionamento ottimale e prolungare la vita della pressa piegatrice. Questo include ispezioni regolari, sostituzione di componenti usurati e verifiche di sicurezza. Lubrificazione e pulizia Una corretta lubrificazione e pulizia sono fondamentali per mantenere le prestazioni della pressa piegatrice. È importante seguire le linee guida del produttore per garantire una lubrificazione adeguata e una pulizia regolare. Ispezioni regolari Le ispezioni regolari aiutano a identificare eventuali problemi prima che diventino gravi. Una check-list di ispezione dovrebbe includere la verifica di tutti i componenti principali, come il telaio, il cilindro, la barra di torsione e il sistema di controllo. Data l'importanza dell'argomento, abbiamo scritto un articolo completo sulle procedure, la frequenza e le azioni da compiere per prendersi cura correttamente della piegatrice. Sicurezza nell'uso delle presse piegatrici per lamiera Quali sono le normative di sicurezza e le procedure da seguire per garantire un utilizzo sicuro della pressa piegatrice? Sono innanzitutto i costruttori dei prodotti a essere i primi coinvolti nell'ambito delle leggi e delle certificazioni: una volta individuata la pressa piegatrice, si deve cercare di capire se questa mantenga gli standard che tali leggi o normative richiedono. L'utilizzatore, d'altro canto, deve saper riconoscere se una macchina è a norma di legge. Ecco abbiamo dedicato un approfondimento ai requisiti legislativi e alle differenti caratteristiche che una macchina deve avere per essere sicura a norma di legge. Ecco un riassunto dei principali aspetti da considerare: Procedure di sicurezza: le procedure di sicurezza includono l'uso di dispositivi di protezione individuale (DPI), l'implementazione di sistemi di sicurezza sulla macchina, come barriere e sensori, e l'adozione di pratiche operative sicure. Formazione e competenze: gli operatori devono essere adeguatamente formati per utilizzare le presse piegatrici in modo sicuro ed efficace. La formazione continua è importante per mantenere le competenze aggiornate e conformi alle ultime normative e tecnologie. Applicazioni comuni delle presse piegatrici per lamiera Le presse piegatrici sono utilizzate in una vasta gamma di settori industriali. Nell'industria automobilistica, sono impiegate per produrre componenti come pannelli di carrozzeria e parti del telaio. Nel settore aerospaziale, sono utilizzate per fabbricare parti strutturali e rivestimenti. Anche nell'edilizia, le presse piegatrici giocano un ruolo cruciale nella produzione di elementi architettonici e strutturali in metallo. Innovazioni e tendenze future nelle presse piegatrici Automazione e Industria 4.0 L'integrazione dell'automazione e delle tecnologie dell'Industria 4.0 sta rivoluzionando il settore delle presse piegatrici. L'uso di sensori IoT, analisi dei dati in tempo reale e controllo remoto migliora l'efficienza, la qualità e la manutenzione predittiva delle macchine. In questa guida puoi scoprire che cosa significa piegatrice 4.0 e in che modo l'Industria 4.0 ti può aiutare migliorare la produttività aziendale. Sostenibilità e efficienza energetica Le nuove tecnologie mirano a rendere le presse piegatrici più eco-friendly, riducendo il consumo energetico e le emissioni. L'uso di motori elettrici ad alta efficienza e sistemi di recupero energetico sono solo alcuni esempi di queste innovazioni. Nel campo della piegatura dei metalli abbiamo già citato l'evoluzione che ha conosciuto la pressa piegatrice, grazie all'avvento delle piegatrici elettrici e delle piegatrici ibride. Se vuoi approfondire il funzionamento di una piegatrice ibrida e come riduce l'impatto ambientale senza compromettere la qualità delle lavorazioni, ti consigliamo di leggere l'articolo Piegatrice per lamiera: perché scegliere una piegatrice ibrida? Conclusione Le presse piegatrici per lamiera sono strumenti fondamentali nell'industria moderna, offrendo la capacità di modellare e piegare il metallo in una varietà di forme complesse. Con l'evoluzione delle tecnologie e delle esigenze industriali, queste macchine continuano a migliorare in termini di efficienza, precisione e sicurezza. La scelta della pressa piegatrice giusta e la sua corretta manutenzione sono essenziali per garantire una produzione di alta qualità e sostenibile nel tempo. Fonti e risorse utili Manuali per scegliere la configurazione della pressa piegatrice Pieghe d'Arte - Arte e Tecnica della Pressopiegatura Industriale: libro sulla pressopiegatura industriale che contiene approfondimenti e consigli pratici per migliorare il processo di piegatura della lamiera. ZoomOn, la newsletter di VICLA che esplora le ultime notizie, le tecnologie e le tendenze del mondo della pressopiegatura industriale della lamiera.
La pressa piegatrice, come abbiamo spiegato nel dettaglio nella nostra guida dedicata, è una macchina semplice ma allo stesso tempo complessa perché è legata alla variabilità della lamiera, che richiede di dotare ogni macchina per lamiera di diverse personalizzazioni. Ecco perché è importante conoscere quali sono le caratteristiche e gli elementi da considerare nel momento in cui si configura una pressa piegatrice. Scopriamo quali sono i punti fondamentali da considerare: Lunghezza La lunghezza di una pressa piegatrice dipende dalla lunghezza massima del pezzo da lavorare. Inoltre, se si piega per stazioni, è utile considerare l’acquisto di una pressa piegatrice più lunga, che consenta di effettuare più stazioni. Ad esempio, nel caso di un foglio 1100 x 700 mm è consigliabile scegliere una piegatrice con lunghezza di 2000 mm. Tonnellaggio Si intende la forza di flessione della macchina. In altre parole, fa riferimento alla capacità di piega della pressa piegatrice. Il tonnellaggio dipende da diversi fattori, primo fra tutti il materiale: un pezzo più duttile richiede meno forza di flessione; al contrario, un materiale più resistente come l’acciaio inossidabile o l’acciaio altoresistenziale necessita di maggiore forza. Gli altri fattori da considerare sono: spessore, lunghezza e tipologia di lavorazione. Conviene sempre sovradimensionare la pressa piegatrice del 20%/30% rispetto al dato teorico, così da non lavorare al limite delle capacità della macchina. Uno degli errori di valutazione più diffusi è confondere la forza totale necessaria a piegare un determinato pezzo di lamiera con le tonnellate al metro per quello spessore, materiale e matrice. Questo appena descritto è solo uno dei 5 errori più comuni che si commettono su una piegatrice. La luce non è altro l’apertura frontale della pressa piegatrice. Una piegatrice con corsa maggiorata è una macchina dotata di intermedi maggiorati che permette di estrarre più facilmente i pezzi piegati. Bloccaggi e intermedi Gli intermedi sono degli adattatori da inserire tra la traversa e i punzoni e sono molto utili perché consentono di fare realizzare scatolati profondi con facilità. I sistemi di bloccaggio utensili si suddividono in: bloccaggi manuali; bloccaggi semi-automatici; bloccaggi pneumatici; bloccaggi idraulici; La scelta del corretto bloccaggio è fondamentale per ridurre i tempi di lavoro e gestire correttamente la zona lavoro. Ti farà piacere sapere che abbiamo scritto una guida completa sulle diverse tipologie di bloccaggio utensili. Bloccaggio semi-automatico Si tratta di un bloccaggio manuale semi-automatico con sistema di aggancio-sgancio rapido frontale del punzone. Il funzionamento è molto semplice e, rispetto a un’altra soluzione manuale tradizionale, consente di riattrezzare la macchina più velocemente e agilmente. Mediante lo spostamento della leva di bloccaggio, infatti, rilasci il punzone per sfilarlo frontalmente; mentre, al momento della chiusura, il punzone viene automaticamente richiamato in battuta e allineato perfettamente. Bloccaggi Automatici Il sistemi di bloccaggio utensili di tipo automatico permettono di attrezzare la pressa piegatrice in assoluta sicurezza. Gli utensili vengono automaticamente allineati, posizionati e fissati. Con questa soluzione riduci drasticamente il tempo di attrezzaggio e aumenti notevolmente la produttività. Cambio utensili automatico per presse piegatrici Al giorno d’oggi esiste anche una soluzione moderna e innovativa che consente di automatizzare il cambio dei punzoni e delle matrici. Le presse piegatrici ibride, ad esempio, possono essere collegate a un magazzino automatico degli utensili, come il cambio utensili automatico ATC VICLA, che consente l’attrezzaggio, anche su più stazioni, degli utensili superiori e inferiori. Questo impianto è personalizzabile e progettato su misura in base alle esigenze del cliente; riduce i tempi di setup di 4 o 5 volte rispetto alle attività manuali ed effettua automaticamente anche l’attrezzaggio più complesso, gestendo matrici con larghezza V da 70 mm, utensili portatondi e consentendo la rotazione dell'utensile di 180°. L’automazione copre tutto, anche le operazioni a monte. Uno degli aspetti più interessanti, infatti, è la programmazione dall'ufficio tecnico: il sistema CAD/CAM elabora il file tridimensionale, crea la sequenza di piegatura migliore e invia il programma alla macchina che si attrezza in automatico, richiamando la sequenza di piegatura direttamente sul controllo numerico. Tutti i dati di attrezzaggio e lavorazione sono salvati in automatico a fine lavoro ed esportati nel gestionale per un’analisi dei dati in chiave 4.0. Registro posteriore Il registro posteriore è una struttura motorizzata alla quale sono fissati i riferimenti e può essere spostato e posizionato per consentire una varietà di pieghe complesse. Lo spostamento del registro posteriore lungo la profondità della macchina è detto asse X. Il sollevamento verticale è chiamato asse R. Riferimenti Si stratta di strumenti importantissimi e utili per sostenere lamiere sottili. Sono dotati di funzionamento pneumatico e di un rivestimento in teflon che evita il verificarsi di segnature sul materiale. Sono inoltre attivabili da controllo numerico. I riferimenti sono 2 e solitamente sono manuali, ma possono essere automatizzati e controllati direttamente dal CNC; il posizionamento dei riscontri è lungo l’asse Z. Registro a torrette indipendenti Tutte le torrette montate sulle presse piegatrici VICLA sono dotate di riscontro visivo a LED. L’accensione del LED garantisce il contatto della lamiera con il riferimento. Nelle versioni più accessoriate le torrette sono: Motorizzate (assi z1- z2) Indipendenti (assi x2 - x3) Antropomorfe (assi r1 - r2) Compensazione delle flessioni Maggiore è la lunghezza di una piegatrice, maggiori sono i problemi legati al cedimento del banco, con la conseguenza che è più difficile ottenere un pezzo lavorato bene. Nel corso degli anni l’evoluzione tecnologica ha fatto passi da giganti, passando da sistemi manuali (come quello di utilizzare degli spessori di carta sotto la matrice) a sistemi automatici, meccanici o idraulici, dove veniva determinato un precarico della deformazione ipotizzata. Il limite di questi sistemi è che si basano su un calcolo teorico impostato dal controllo numerico. VICLA ha sviluppato un sistema intelligente che migliora il lavoro in officina: il sistema di bombatura attiva Clever Crowning. Grazie a speciali sensori nelle traverse, la bombatura attiva misura e compensa in tempo reale le deformazioni. Non serve impostare nessun dato; il sistema reagisce attivamente alle variazioni delle caratteristiche. Ogni pressa piegatrice, per quanto robusta, subisce delle flessioni nella struttura durante la fase di piegatura e, ovviamente, le deformazioni sono tanto più grandi quanto maggiore è lo sforzo che la macchina deve compiere. La deformazione principale è la bombatura, che corrisponde alla flessione della traversa che viene spinta in posizione dai cilindri laterali (scopri come funziona il dispositivo di bombatura attiva Clever montato sulle piegatrici VICLA); l’altra è quella che viene chiamata in gergo “sbadiglio” ed è la tendenza delle spalle ad aprirsi nella zona dell’incavo. Grazie al sistema Flex la piegatrice per lamiera compensa dinamicamente le eventuali deformazioni in base allo sforzo richiesto: il CNC riceve i dati dai sensori di pressione dei cilindri, che vengono interpolati in real time per stabilire la correzione da effettuare. Se ti interessa l'argomento, puoi leggere l'articolo che abbiamo creato. Sistemi di risparmio energetico Non basta aggiungere solamente un inverter per definire una pressa piegatrice “ibrida”; infatti l’innovazione tecnologica ruota attorno a un impianto idraulico specifico, che nel caso del modello ibrido di serie, comprende un circuito idraulico doppio completamente indipendente, ciascuno dotato di un proprio serbatoio, motore, pompa e inverter. Vuoi capire nel dettaglio come funziona una piegatrice ibrida? Leggi la nostra guida. La separazione funzionale dei due cilindri permette un controllo ottimizzato in funzione del carico necessario per ogni cilindro; inoltre permette di ottenere un’efficienza dal punto di vista energetico. Si tratta di un sistema capace di minimizzare l’usura della macchina concentrando tutta la sua efficienza e bilanciando automaticamente la pressione di lavoro esclusivamente sul lato che è utilizzato durante la piegatura di quel pezzo specifico. Un ulteriore livello di performance è fornito dal modello Hybrid Plus: il sistema si compone di un motore brushless per ciascun cilindro, capace di fornire elevate forze ed alte velocità di spostamento. Si tratta di un sistema ancora più compatto e composto da motore e pompa in presa diretta, installati direttamente sui cilindri, con un piping notevolmente ridotto. I risultati in numeri di questa innovazione tecnologica sono notevoli, come si vede dal grafico. Sistemi di controllo dell’angolo Controllo dell’angolo L.A.C. VICLA Il controllo dell’angolo L.A.C. è composto da due sensori laser montati su guide lineari che scorrono nella parte posteriore e anteriore del banco della pressa piegatrice effettuando la misurazione in uno o tre punti in funzione della lunghezza del pezzo. Situati ai lati delle matrici hanno lo scopo di leggere, tramite un sistema di laser e telecamere, l’inclinazione dei lembi delle pieghe durante la deformazione. Si tratta della soluzione più completa e performante per la misurazione e il controllo automatico dell'angolo. Il sistema, inoltre, è in grado di storicizzare il ritorno elastico delle lamiere garantendo un autoapprendimento della pressa costante e specifico sulla base delle situazioni reali dell’azienda. Ovviamente il sistema di controllo dell’angolo garantisce le migliori prestazioni se viene coadiuvato da una meccanica solida, precisa e da una perfetta integrazione con il controllo numerico. Proprio con quest’ultimo avviene un continuo dialogo di scambio di dati che permette l’applicazione perfetta con ogni articolo in lavorazione. Se, ad esempio per questioni di ingombro, una specifica piega non può essere misurata dal sistema di controllo dell’angolo la si può “legare” alla lettura precedente effettuata su un altro lembo dello stesso pezzo. Il controllo dell’angolo ottico Vicla rappresenta un investimento sicuro e dal rientro sorprendentemente rapido in quanto rende del tutto superflue le continue operazioni di misurazione da parte dell’operatore con un aumento di produttività e di qualità davvero esponenziali. Scarica la guida gratuita che abbiamo scritto sul controllo dell'angolo. Controlli dell’angolo a tastatore Ne esistono sostanzialmente di tre tipi: inseriti nel punzone, alloggiati nelle matrici o applicati a dei carrelli scorrevoli paralleli del tutto simili a quelli dei sistemi ottici e posti ai lati del banco. A un primo esame potrebbero apparire una soluzione definitiva, ma anch’essi non sono privi di limiti che, di prassi, appaiono solo durante il loro reale utilizzo. Il primo è senz’altro la difficoltà di installazione. Questo è il limite tipico dei controlli inseriti negli utensili che prevedono l’utilizzo di punzoni e matrici speciali dotati di sofisticate lamelle sensorizzate. Tali sistemi di controllo dell’angolo hanno una versatilità davvero scarsa se si considera che non sono utilizzabili cambiando set-up utensili. Un altro limite è la delicatezza che li caratterizza. Essendo elementi meccanici dalle dimensioni ridotte e molto sofisticati sono facilmente soggetti a guasti causati da urti accidentali o malfunzionamenti dovuti all’accumulo di polvere e sporcizia. Controlli ottici di tipo O.A.C. (Optical Angle Control) Il controllo ottico è montato direttamente nelle fotocellule cattura immagini del profilo rilevando, calcolando e correggendo l'angolo di piegatura. Uno dei controlli ottici più sofisticati è il sistema IRIS PLUS. Pur facendo parte a tutti gli effetti del gruppo dei controlli dell’angolo di tipo ottico, IRIS plus è una soluzione alternativa perché è in grado di compiere una lettura estremamente accurata durante la fase di piegatura pur rimanendo a distanza di sicurezza dall’area di lavoro. In questo modo si eliminano tutte le eventuali interferenze tra i pezzi e i dispositivi di controllo dell’angolo e si raggiunge una versatilità di utilizzo totale. Il sistema, infatti, consente una precisione e una affidabilità molto interessanti se l’emettitore e il ricevente non si trovano oltre ad una certa distanza. Superati indicativamente i 2,5 metri, infatti, si assiste al naturale aumento del fenomeno della rifrazione dei raggi luminosi che raggiungono il sistema di controllo non sufficientemente nitidi. Il “disturbo” può essere abbattuto diminuendo la sensibilità del sistema ma con la conseguenza di non garantire la stessa precisione nella lettura degli angoli di piega. Optional e accessori delle presse piegatrici Tavola piegaschiaccia Il banco inferiore è dotato di tavola piega schiaccia che consente di effettuare una piega ribattuta senza necessità di utilizzare una matrice dedicata. È la soluzione ideale per le aziende che effettuano molte pieghe ribattute grazie alla sua versatilità. L’optional è direttamente integrato al porta matrice e pertanto consente di utilizzare qualsiasi altra matrice con attacco standard senza dover smontare la tavola. Sostegni lamiera frontali I sostegni frontali sono dotati di una guida lineare che si estende oltre la traversa inferiore; si possono regolare in altezza e inoltre consentono lo scorrimento laterale e la rotazione; infine, grazie a un sistema di aggancio-sgancio pratico, è molto facile montarli e smontarli velocemente. Accompagnatori lamiera Sono in grado di sollevare pesi fino a 380kg. L'utilizzo dell'accompagnatore per lamiera offre un vantaggio importante per ridurre i rischi dell’operatore e per aumentare la qualità dei pezzi piegati: è stato progettato per evitare gli effetti della contro-piega e per ridurre la necessità di altri operatori. Può anche essere facilmente rimosso frontalmente ed inserito su un’altra piegatrice. Parcheggi laterali Sono un'estensione delle guide lineari, le quali si estendono oltre il banco. Questa soluzione permette di parcheggiare i sostegni lamiera quando non devono essere utilizzati. Pedaliera wireless È alimentata con un pannello solare integrato che permette di ottenere fino al 20% in più di autonomia sulla durata della batteria; non necessita di collegamento, né posa di cavi. I sensori ultrasonici sono posizionati ai lati del banco inferiore ricevono e trasmettono i dati in modalità wireless. Tool Locator Il sistema indica per mezzo dei LED incorporati la giusta posizione di bloccaggio dell'attrezzatura durante la configurazione dell'utensile e indica la posizione dell'utensile attivo in modalità di produzione. Si tratta di un vero e proprio aiuto visivo e immediato per l’operatore che, in questo modo, non perde tempo per misurare e capire dove posizionare l’utensile e può concentrarsi su altre operazioni. Ora che conosci quali sono le caratteristiche da considerare nella configurazione di una pressa piegatrice, scopri anche tutto quello che devi sapere sulla pressopiegatura: scarica ora il nostro manuale pdf gratuito.
Abbiamo iniziato questa serie di approfondimenti sulle casistiche più comuni sulla piegatura della lamiera parlando delle forature parziali, delle preforature con diametro inferiore, dei tagli di sfogo e della riduzione della larghezza della matrice. Oggi terminiamo l'argomento parlando dei riccioli di sfogo. In presenza di angoli con scantonature a gradi è molto probabile l’insorgere di un noto inconveniente dal punto di vista estetico. Si tratta delle gocce o riccioli di sfogo che rendono difficili gli accoppiamenti con altri particolari o inestetismi. Anche in questo caso si può risolvere la problematica con diverse tecniche a seconda dell’utilizzo finale del pezzo, della quantità del lotto e di quali sono gli strumenti a disposizione della produzione.Taglio di sfogo Consiste nel prevedere un taglio in corrispondenza della linea di piega che consenta la piegatura del lembo fino all’apice della scantonatura. Il taglio può essere successivamente ripristinato mediante saldatura oppure lasciato aperto a seconda dell’utilizzo finale del pezzo. Sicuramente non è una tecnica che si addice agli acciai alto-resistenziali quali, ad esempio, Strenx ed Hardox: la naturale lacerazione che avviene in corrispondenza della fine del taglio è un pericoloso innesco di cricche e rotture. Cambio della modalità di piega Così come è possibile preservare con più sicurezza un foro dalla deformazione utilizzando una modalità di piega a fondo cava anziché in aria, è indicato compiere la stessa scelta anche per evitare l’insorgere degli antiestetici riccioli di sfogo. Proprio per questo motivo le matrici a 88° vengono ancora oggi molto apprezzate dalle realtà specializzate nella lavorazione dell’acciaio inossidabile e che, quindi, necessitano di una finitura estetica di rilievo. Matrici per piega tangenziale Utilizzare le matrici oscillanti consente di evitare il problema con ottimi risultati estetico-funzionali È la prima volta che leggi questo blog? Scarica il nostro manuale di pressopiegatura e iscrivi alla newsletter!
Due settimane fa abbiamo discusso di quanto sia importante conoscere le problematiche ricorrenti della piegatura della lamiera e abbiamo visto quali sono le prime due casistiche, ovvero le forature parziali e le preforature con diametro inferiore. Oggi ci occupiamo di approfondire ancora un poco il tema delle forature, introducendo i tagli di sfogo e finiremo parlando dell'utilizzo di matrici per piega tangenziale. Sei pronto? Tagli di sfogo Consiste nel prevedere un taglio in corrispondenza della linea di piega che consenta la piegatura del lembo fino all’apice della scantonatura. Il taglio può essere successivamente ripristinato mediante saldatura oppure lasciato aperto a seconda dell’utilizzo finale del pezzo. Anche questo metodo, dove consentito, garantisce risultati assolutamente di rilievo. Consiste nel praticare dei tratti tagliati o delle vere e proprie finestrelle che interrompono la linea di piega in corrispondenza dei fori. In presenza di uno spessore elevato, i tagli semplici provocano delle lacerazioni sulle estremità dell’interruzione della linea di piega. Questo fenomeno può non rappresentare un problema, a maggior ragione se è previsto il ripristino del raggio esterno tramite saldatura e molatura. Tuttavia, in presenza di elementi soggetti a fatica e carichi elevati, è consigliabile operare in maniera diversa, ad esempio come in questa immagine, dove, grazie a un taglio a forma di H, si evitano del tutto le lacerazioni e potenziali inneschi di cricche. Riduzioni della larghezza della matrice La riduzione della larghezza della matrice è una tecnica che trova la sua migliore applicazione quando è prevista già in ufficio tecnico. In fase di disegno o progettazione, se vi sono le conoscenze adeguate, è già possibile capire se la deformazione dei fori può essere evitata con questo sistema e se l’officina dispone dell’attrezzaggio adatto allo scopo. In caso affermativo l’ufficio tecnico dovrà necessariamente generare uno sviluppo adatto alla nuova condizione. Ciò significa anche che è buona regola dichiarare sul disegno qual è la matrice da utilizzare in produzione per ottenere il pezzo corretto. Ridurre la larghezza di una matrice, come già descritto, provoca nella lamiera un raggio di piegatura più ridotto con la conseguenza di ottenere un pezzo dalle dimensioni finite più contenute rispetto a quanto desiderato. Cambio della modalità di piegatura Come già trattato in questo volume, esistono tre modalità di piegatura, ognuna con le proprie peculiarità: piegatura” in aria”, “a fondo matrice” e “coniatura”. In base a quale modalità viene adottata, si ha come effetto una differente costanza nella sagoma dei fori durante la piegatura. Lavorando “in aria”, infatti, la lamiera è totalmente libera e in sospensione sulla matrice e questo approccio risulta la condizione meno favorevole per preservare i fori dalla deformazione. Per questo è più indicato l’utilizzo di una omologa matrice a 88° per modalità a “fondo cava”. In questo caso le facce interne della matrice, entrando in contatto con la lamiera, ribadiscono le deformazioni riportando i fori alla forma iniziale. Se viene richiesta una precisione elevata è bene prevedere l’uso di questa tecnica già in fase di determinazione dello sviluppo di un pezzo. Utilizzo di matrici per piega tangenziale Ormai da diversi anni sono proposte sul mercato delle particolari matrici dotate di semi-rulli fresati e alloggiati su apposite sedi. La posizione dei suddetti rulli è mantenuta grazie a delle molle che ne permettono il movimento e il ritorno alla posizione iniziale orizzontale. Le matrici per piega tangenziale o “oscillanti” presentano molti vantaggi a fronte di un costo di acquisto piuttosto elevato e una larghezza più ampia delle matrici tradizionali che rende più complessa la realizzazione di pieghe a “Z” ravvicinate. Nel prossimo articolo completeremo il tema delle problematiche più comuni parlando dei riccioli di sfogo. Se non l'hai ancora fatto, ti consigliamo di iscriverti alla newsletter VICLA! È la prima volta che leggi questo blog? Scarica il nostro manuale di pressopiegatura e iscrivi alla newsletter!